Nel 1947, a seguito dei trattati di pace di Parigi e dopo due anni di Governo militare alleato, viene definita la nuova linea di confine tra Italia e Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (Socijalistička Federativna Republika Jugoslavija, SFRJ).
Quello di Casa rossa diventa il primo e più importante valico internazionale tra i due paesi e fino al 1955 (Trattati di Udine) la frontiera appare quasi invalicabile: il passaggio è consentito quasi esclusivamente ai contadini che avevano delle proprietà “dall’altra parte” ed erano quindi in possesso di un lasciapassare agricolo.
La “terra di nessuno”, lo spazio compreso tra le due dogane, rappresenterà presto un luogo di contatto tra chi aveva scelto di vivere in Jugoslavia e chi era rimasto in Italia: Casa rossa diventa così luogo simbolico per eccellenza di divisione ma anche di contatto.
La costruzione del nuovo confine rende la vita particolarmente difficile a coloro che decidono di rimanere in Jugoslavia poiché si trovano improvvisamente senza un centro urbano a cui far riferimento per l’acquisto e la vendita di ogni tipo di merce. L’esasperazione della popolazione per tale situazione emerge improvvisamente e inaspettatamente il 13 agosto del 1950, quando una folla di cittadini jugoslavi oltrepassa in massa il valico di Casa Rossa senza mostrare documenti validi.
Sembra che la gente abbia cominciato ad adunarsi in seguito al falso annuncio che avrebbero, in quel giorno, riaperto i confini, cosa che in realtà non si verifica. Ne segue, ad ogni modo, una dimostrazione di forza sostanzialmente pacifica, senza grandi ripercussioni sull’ordine pubblico, e la giornata viene subito denominata “domenica delle scope”: buona parte di coloro che sfondano il posto di blocco sono mossi dalla necessità di rifornirsi di alcuni generi di prima necessità, ormai diventati quasi introvabili, come le scope di saggina.
Per la popolazione del circondario goriziano è anche il modo per riappropriarsi, simbolicamente, per un giorno, del vecchio centro urbano a cui avevano sempre fatto riferimento.
Con la metà degli anni Cinquanta e l’introduzione della propusnica, inizia un lento e progressivo processo di distensione che renderà il confine sempre più permeabile.
Il 25 giugno 1991 la Slovenia dichiara la propria indipendenza dalla Jugoslavia. Ne segue un breve conflitto: è la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale che una guerra si scatena in Europa e porta combattimenti fino al valico di Casa Rossa a Gorizia e di Fernetti a Trieste.
Per alcuni giorni la popolazione locale sente risuonare i bombardamenti e l’operazione che porta i soldati sloveni a conquistare il valico gorizianocausa 5 morti, 36 feriti e 3 carri armati saltati in aria.